Sabato è successa una cosa meravigliosa. A Cremona è arrivata una locomotiva a vapore, è arrivata in occasione della Festa del Torrone e ha reso felice tanta gente, me compreso. In oltre trent'anni, è la prima volta che ne vivo una da vicino funzionante. Io non me ne intendo per nulla ma sono succube del fascino di un tale pezzo di storia del viaggio. Se nella mia wishlist c'è il viaggio sulla Transiberiana non è perchè sia un amante della Siberia ma perchè si tratta del viaggio in treno definitivo, pochi altri reggono il confronto. Qui sotto potete vedere una slide con le foto che ho scattato a tale meraviglia. Non sapevo bene come e cosa inquadrare, ero troppo coinvolto e, aggiungo, per il primo quarto d'ora l'autofocus della D40 si è rifiutato di collaborare, forse causa condensa.
impressioni sulla passione della fotografia e non solo
impressioni sulla passione per la fotografia e non solo
lunedì 21 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
Paolorecensa: Creative Nature & Outdoor Photography
di Paolo Grazioli
A differenza del libro recensito precedentemente sempre qui, suggerisco questo Creative Nature & Outdoor Photography anche ai principianti — che abbiano almeno una conoscenza di base della tecnica fotografica.
Brenda Tharp non vi riempirà la testa di nozioni tecniche, ma vi farà pensare di più alle cose che contano: colore, inquadratura, luce, prospettiva, e design.
Fotografare paesaggi è la mia passione principale, quindi ho divorato questo libro in breve tempo. Scorre veloce, si legge con piacere e tocca molti argomenti senza esagerare con i dettagli; l'autrice inserisce molte foto come esempi e di ciascuna spiega cosa l'ha colpita di quel particolare soggetto o il perché ha scelto quell'inquadratura invece di un'altra.
Il libro è composto da 10 capitoli in cui si accenna anche all'uso dei filtri (secondo me ancora importanti pur con macchine digitali); il più utile secondo me è il quinto, Creating Effective Compositions in cui si risponde alla domanda "perché certe foto attirano l'attenzione mentre altre soltanto un fuggevole sguardo?"
Ciò che fa questo libro è confermare ancora una volta che se avete intenzione di migliorare le vostre fotografie, non dovete cambiare macchina fotografica ma "imparare a vedere" — che è proprio il titolo del primo capitolo.
Trovate il libro (in inglese) anche in Italia: ad esempio su Amazon, o su ibs.it nella sezione libri inglesi.
Brenda Tharp non vi riempirà la testa di nozioni tecniche, ma vi farà pensare di più alle cose che contano: colore, inquadratura, luce, prospettiva, e design.
Fotografare paesaggi è la mia passione principale, quindi ho divorato questo libro in breve tempo. Scorre veloce, si legge con piacere e tocca molti argomenti senza esagerare con i dettagli; l'autrice inserisce molte foto come esempi e di ciascuna spiega cosa l'ha colpita di quel particolare soggetto o il perché ha scelto quell'inquadratura invece di un'altra.
Il libro è composto da 10 capitoli in cui si accenna anche all'uso dei filtri (secondo me ancora importanti pur con macchine digitali); il più utile secondo me è il quinto, Creating Effective Compositions in cui si risponde alla domanda "perché certe foto attirano l'attenzione mentre altre soltanto un fuggevole sguardo?"
Ciò che fa questo libro è confermare ancora una volta che se avete intenzione di migliorare le vostre fotografie, non dovete cambiare macchina fotografica ma "imparare a vedere" — che è proprio il titolo del primo capitolo.
Trovate il libro (in inglese) anche in Italia: ad esempio su Amazon, o su ibs.it nella sezione libri inglesi.
sabato 5 novembre 2011
Oggi: anno 2009
Trasloco di vecchie cartelle di immagini, da un hard disk all'altro. Decido di perdere tempo e vedere cosa combinavo nel 2009. Si salva ben poco, davvero.
Segue galleria:
Segue galleria:
pane "fresco" |
uno dei due interpreti di uno divertentissimo spettacolo teatrale fatto in casa! Memorabili |
Cremona, la sua Piazza |
Una festa! Foto che mi piace particolarmente |
a Torino |
Natale 2009, ottima scelta di luci |
giovedì 3 novembre 2011
Mac Mini: altre impressioni
Ahahahaha! Geniale. |
Dopo un mese di utilizzo torno a parlare del mio mac mini (versione "mid 2011"). Ora sono completamente soddisfatto della scelta, ma solo dopo il significativo aggiornamento di ram, che è passata da 2 a 8Gb (e che oggi che scrivo è calata ulteriormente di prezzo). La differenza si vede. Il sistema operativo consuma circa 700 Mb di memoria, tutto quello che resta è a disposizione di Aperture 3 e iMovie '11, i programmi più pesanti che utilizzo. Aperture 3 in particolare è velocissimo, rispetto a poche settimane fa sembra proprio di utilizzare due pc diversi.
Al recente sistema OSX Lion mi sto abituando, resta apparentemente più lento di Snow Leopard ma ha un'interfaccia comoda e ben studiata. Anche la stabilità dei programmi è migliorata, segnalo qualche fatidioso crash di troppo per vlc e movist.
Rimane scomodo l'accesso alle porte usb, che stando dietro al computer non sono molto pratiche. L'ovvio consiglio è di collegare un hub. Io ho risolto grazie alla tastiera, che ha un ingresso usb (due se mi munissi di mouse bluetooth) e grazie al monitor che ne ha quattro. Nei prossimi mesi (o anni) mi auguro di poter sperimentare le potenzialità della porta thuderbolt.
Mi rendo conto che è difficile riabituarmi ad un computer fisso dopo oltre quattro anni di utilizzo del portatile. Il mac mini è però perfetto per fotosviluppo, montaggio video e visione di film (molto dipende poi dalle dimensioni e dalla qualità dello schermo). Avere entrambi mi facilità (e mi condiziona?) la vita.
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