impressioni sulla passione della fotografia e non solo

impressioni sulla passione per la fotografia e non solo

domenica 20 maggio 2012

Impressioni: Gli Americani di Robert Frank

Parata - Hoboken, New Jersey
A molti capita di attendere qualcosa, sia esso un evento, un oggetto o una persona, per parecchio tempo tanto da crearsi fantasie ed aspettative molto elevate. Del libro "Gli Americani" sentii parlare anni fa come di un grande classico della fotografia, una punto obbligato di passaggio per tutto coloro che si appassionano a tale tecnica di espressione. Un po' come mi è capitato per i lavori di Ansel Adams per la paesaggistica (e la mostra di Modena cui mi sono recato qualche mese fa non ha deluso affatto!). 
Per di più quanto, fatto da Frank, penso si possa inserire nelle opere fotografiche dedicate alla "street photography" o al documentario, aspetti che non mi lasciano affatto indifferente. 

Ammetto di aver procrastinato l'acquisto del volume per diverso tempo perchè, tutto sommato, crogiolarmi nell'idea che "prima o poi sfoglierò quelle pagine" è seducente quasi come compiere il gesto stesso. In quattro giorni si è poi consumato il tutto, dall'ordine su Amazon al momento in cui ho chiuso l'ultima di copertina per la prima volta.

Sicuramente ci sarà una seconda volta, e una terza. Le immagini mi hanno colpito. Sicuramente, quell'aspettativa di cui ho parlato sopra ha contribuito a dare ancora maggior "valore". Per un momento ammetto di aver pensato "tutto qui?". Tutto qui? Un libro, piccolino, con fotografie in bianco e nero e null'altro.
Ah si, fotografie sulle pagine di destra, su quelle di sinistra semplicemente il titolo della foto, la città e lo stato.

Alcune, quasi tutte, sono molto poetiche, immagini in bianco e nero che si perdono su uno sfondo candido, etereo. Frank ci trascina dentro il momento, si infila tra le persone e scatta momenti della vita della più potente nazione del mondo dell'epoca. Spesso i soggetti sembrano molto tristi. Quasi sempre. Ho avuto la sensazione di sfogliare la versione fotografica dell'Antologia di Spoon River, storie immortalate in una pagina, ma epitaffi, vite ormai "perdute".
Un paio di immagini invece mi hanno colpito per la loro serenità "Fabbrica - Detroit" e "New York City".

Oggi, dopo sessant'anni, il libro è un tramonto. Mi ha lasciato la sensazione di aver viaggiato nel tempo in un mondo che davvero non esiste più. Ho allungato la mano senza riuscire a toccare le persone presenti, mi sono sentito come un ospite invisibile. Potevo percepire tutto (colori compresi!!) ma non ero visto, non ero sentito. 

Nessun commento:

Posta un commento