impressioni sulla passione della fotografia e non solo

impressioni sulla passione per la fotografia e non solo

martedì 30 ottobre 2012

Distacco temporale

di Paolo Grazioli

Qualche giorno fa stavo mettendo un po' d'ordine nelle cartelle con Adobe Bridge, e tra le foto scartate mi imbatto in questa, di due anni fa.

Freddo e vento

Mi sono fermato a guardare la miniatura chiedendomi cosa ci fosse di sbagliato nella foto, e perché mai l'avessi scartata. Mi piace parecchio!


Controllo col lentino di Bridge al 100%, e vedo che è a fuoco. La apro, la riguardo bene, aggiusto appena le luci e ombre e decido di "promuoverla".

Ho sempre avuto la tendenza a mettere mano alle foto scattate il prima possibile, solitamente il giorno dopo; è capitato più volte che quando parcheggiavo le foto sul computer per più di qualche giorno non le riprendessi più in mano — specialmente quando scattavo in RAW. Semplicemente mi passava la voglia.
Rammento bene, però, di aver lavorato subito le foto di questa sessione.

Mentre cerco di ricordare il motivo della bocciatura, mi ritorna in mente un articolo che lessi su un libro o un blog di qualche fotografo. Diceva che secondo lui è meglio lasciar passare del tempo tra il momento dello scatto e il post-processing, anche settimane. In tal modo quando si riaprono le foto al computer, non si è influenzati dalle sensazioni provate durante lo scatto, sia in positivo che in negativo.

Devo confessare che mi è successo di sopravvalutare fotografie proprio a causa delle sensazioni provate sul posto: la brezza profumata del bosco, il silenzio totale, il calore del sole sulla faccia... Tutte cose che conosco solo io ed è impossibile trasmettere con la fotografia.
Lasciando trascorrere settimane, come mi sta succedendo ultimamente per mancanza di tempo, si approccia la foto in modo decisamente più neutro e la si giudica per quello che realmente è o è in grado di comunicare.

Questo vale anche per le sensazioni negative: quando scattai la foto in questione, era l'ultima della sessione; faceva freddo, c'era vento, stava cominciando a piovere! La luce calava in fretta, ero al limite dei miseri 30 secondi concessi dai moderni esposimetri (non avevo ancora comprato il telecomando) e non vedevo l'ora di tornare a casa.
E tutto ciò ha sicuramente contribuito alla mia decisione di "cestinare" la foto quella sera stessa.

Per fortuna cancello soltanto le foto tecnicamente sbagliate (fuori fuoco, esposizione irrecuperabile)...

Nessun commento:

Posta un commento