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domenica 3 novembre 2013

I predatori dell'arca perduta (rigorosamente in bianco e nero)

di Fabio Foggetti

Arrivati gli anni '80 Spielberg inizia a collaborare con un altro regista di grande successo dell'epoca, George Lucas. Ne nasce un personaggio che diventerà leggendario, Indiana Jones.
Ho visto talmente tante volte "I predatori dell'arca perduta" che, quando ieri è arrivato il momento di riguardarlo, ho sentito che potevo permettermi un drastico cambiamento di visione. Ispirato com'è ai film e ai libri pulp di un periodo lontano, ho deciso di gustarmelo tutto in bianco e nero. Scelta perfetta, anche per farmi riscoprire un fantastico utilizzo delle luci che, vedendolo tante volte a colori, non saltava subito all'occhio


E così, ancora una volta, sono stato trascinato dentro le avventure del dott. Jones. Spielberg e la sua squadra erano davvero in gran forma, nessuno dei film precedenti a mio parere raggiunge ciò che è stato fatto qui. Dalla storia, piena di affascinanti cliché rinfrescati e sviluppati in modo sempre non scontato, ai personaggi, con un cast azzeccatissimo. Harrison Ford con il cappello e la frusta domina da subito ogni inquadratura di cui è protagonista, Karen Allen è la sua compagna perfetta. E poi l'archeologo rivale, i nazisti, l'amico arabo e pure la scimmietta. Un'avventura che salta dal Sud America (con una sequenza iniziale da antologia), al Nepal,  dall'Egitto ad una base segreta tedesca nel Mediterraneo. Un cinema d'avventura costruito con divertimento e intelligenza, uno dei migliori di sempre.

E poi ci sono le musiche. Il lavoro di John Williams è ormai iconico come il cappello di Indiana Jones stesso e il cinema di Spielberg non sarebbe quello che è senza il compositore che ha incorniciato con brani splendidi quasi tutti i suoi film.


Un invito a riscoprire questo film, provate, in bianco e nero. Per me un pienissimo 9.


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