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martedì 19 novembre 2013

Indiana Jones e il Tempio Maledetto

di Fabio Foggetti

cattivissimo
Dopo il successo del primo film, Indiana Jones è ormai un marchio, Spielberg e Lucas lo ripropongono per un secondo episodio, più ironico ma molto più oscuro. Con un cattivo cattivissimo, una Jones's Girl urlatrice memorabile, e una trama che più matinée non si può.
Spielberg ha vita facile, ma proprio perchè è bravo. Subito sottolinea il suo desiderio di portarci in luogo incredibile, lo fa con una sequenza bellissima ambientata nel fantomatico Obi Wan Club, tanto tempo fa, nel lontano (lontano) oriente. Sembra quasi un musical questo inizio e, forse, tutto il film lo sarebbe potuto essere (posso immaginarmi canzoni alla cena del maharaja, durante i momenti che precedono la notte di desiderio tra Indiana a Willie, durante i sacrifici umani e via andare).

E così questo Indiana Jones "minore", in cui il nostro eroe non attraversa mezzo mondo, ma "solo" la Cina, fila via liscio, con sentito piacere, con la sicurezza che solo l'archeologo più intrepido del mondo e il regista campione di incassi (per l'epoca) posso avere.

E' ormai il 1984, a dieci anni esatti dal suo esordio al cinema, Spielberg crea con gusto e maestria, giocando sul sicuro e, forse anche per questo, senza strafare, apparentemente senza stupire più di tanto. Ma a me, dopo questa ennesima visione, il film è piaciuto molto, un 8 su imdb.

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