impressioni sulla passione della fotografia e non solo

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domenica 31 agosto 2014

Le Avventure di Tin Tin: il segreto dell'unicorno

di Fabio Foggetti

Tin Tin sembra il quinto film di Indiana Jones, solo con un protagonista digitale molto meno affascinate dell'archeologo americano. Lo sguardo vacuo di Tin Tin rende ancor più difficile amarlo. Non conosco la versione a fumetti ma quella di questa pellicola animata è davvero poco convincente. Il giovane giornalista non sembra mai "vivo" e per me, come indicato prima, il limite sta sopratutto negli occhi, in quello sguardo spento e mai puntato sul mondo circostante, ma anche la trama si trascina stancamente, un'avventura che sa di già visto.

Quel che mi piace invece si trova in alcune splendide sequenze, il mercatino dell'inizio, la rievocazione della battaglia tra i velieri, il caotico inseguimento in moto. E poi il capitano Haddock, la prova che è proprio la realizzazione di Tin Tin un errore del film. Haddock funziona, è "reale", così come lo è il geniale cagnolino Milù, la spalla perfetta, e forse qualcosa di più.

Impeccabile tutto il resto del mondo digitale, niente da dire. Si, forse si, non ha lasciato il segno.



venerdì 1 agosto 2014

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo

di Fabio Foggetti


Successivamente a due film per nulla leggeri come La Guerra dei Mondi e il magnifico Munich, Spielberg si prende una pausa di tre anni per poi tornare al cinema con uno dei suoi eroi più famosi, Indiana Jones. 
Harrison Ford, attempato ma in gran forma, riprende i panni del famoso archeologo, per la quarta volta, in una pellicola a tratti molto molto imbarazzante.
A sentir Spielberg quanto realizzato è per lo più un favore all'amico Lucas, non essendo lui stesso molto convinto della trama. E questo si vede. 
Non è Harrison Ford che non funziona, lui ci prova anche, giocando con l'età avanzata del suo personaggio, quello che non va è altro.
E non mi riferisco a scene ormai celebri come quella della bomba e del frigorifero o quella di Mutt che fa Tarzan tra le liane. Quelle ci stanno proprio in un film che fa il verso a certi B-movie di epoca passata. Io ho adorato l'atmosfera che si respira, sequenze che vanno anche oltre l'assurdo, che strappano un sorriso, a volte perplesso, ma pur sempre divertito. 
Il problema sta nella sceneggiatura, quasi assente, priva di qualsivoglia tensione se non nella pregevole parte iniziale e con comprimari dalla caratterizzazione nulla o troppo troppo stereotipata.
Per questo del film salvo poco, la sufficienza abbondante la porta a casa perché rivedere Indy dopo tanti anni è stato un vero piacere e perché ci sono singole scene davvero affascinanti. 

Voto 6,5 che diventa un 7 su imdb