impressioni sulla passione della fotografia e non solo

impressioni sulla passione per la fotografia e non solo

lunedì 24 novembre 2014

D200: oggi ne vale la pena?

di Fabio Foggetti

Dei numerosi post di questo blog il più popolare di sempre è quello in cui scrissi del perché avevo deciso di acquistare una vecchia Nikon D200. Sono passati quasi due anni da quelle righe e quasi dieci da quando Nikon mise in commercio questa reflex.

Oggi vale la pena acquistarne una usata? Direi anche si, ma dipende da diversi fattori.

La prima cosa da considerare è se si vuole davvero una reflex. Le reflex sono ingombranti e pesanti. Io ho quasi abbandonato questo genere di macchine per passare a qualcosa di decisamente più comodo da portare con me. Ma se si è proprio convinti è meglio anche sapere se si è tra quelli che desiderano assolutamente avere l'ultimo modello. Perché con la D200 si è ormai nella preistoria del digitale (e non ancora nel vintage). E' una macchina con cui è possibile fare ottime fotografie ma che non raggiunge nemmeno lontanamente i livelli di resa delle immagini delle reflex attuali. Niente iso dai valori stratosferici, con la D200 meglio, secondo me, non spingersi oltre gli 800. Non si possono fare filmati, non si ha una raffica di scatti da mitragliatrice. Ci sono un sacco di "non si può" se si sceglie una D200. Sicuramente se quello che interessa è scattare foto allora è perfetta. 

I suoi principali punti di forza sono la resistenza e il costo, che oggi non deve superare i 200€, per un buon usato ovviamente. Così scegliendo avrete in mano un mezzo davvero solido, potrete strapazzarlo senza farvi venire troppa ansia e, sopratutto, i soldi risparmiati li potete utilizzare per altro. Ad esempio, lenti da montarci sopra!

Ovviamente questa scelta la si fa se si è disposti ad accettare diversi compromessi e se non si usa la reflex per lavoro. La cosa certa è che ci si può divertire moltissimo senza pentirsi della scelta fatta.

domenica 23 novembre 2014

Quale X100? La scusa per qualche scatto.

di Fabio Foggetti


Fuji da qualche tempo ha annunciato la nuova X100T, che segue la precedente X100S, che nasce dopo la X100.

Tutte e tre condividono la stessa magnifica lente e un'estetica tanto funzionale quanto affascinate. Io dopo quasi un anno con la X100 sono solo soddisfatto. Se volete regalarvi una fantastica macchina fotografica per il prossimo Natale, scegliete una delle tre. Quale delle tre? Direi in base al budget disponibile. 400€ per una X100 usata. 700€ per una X100S, sempre usata, oppure 1200 circa per la nuova "T".  L'altro discrimine è che la "S" e la "T" sono decisamente più veloci come operatività. Tutto il resto è un di più, utile, gradevole, apprezzabilissimo.








lunedì 3 novembre 2014

Mac Mini 2014, impressioni a distanza

di Fabio Foggetti

In queste settimane di mancanza di ispirazione fotografica, penso risolta con un'uscita nella natura del parco dell'Oglio Po Sud, sono caduto nella trappola del pensare al "cambio d'attrezzatura". Fortunatamente, avendo una macchina di cui sono molto soddisfatto, mi sono trovato a pensare al pc.

Sorvolando sul fatto che se non scatto, non ho bisogno di un pc per la post produzione, sono riuscito a resistere, ma ho colto al volo l'occasione di interessarmi alla nuova generazione del Mac Mini di Apple, recentemente presentato. Tra gli appassionati e i perditempo se ne è discusso. Da quasi due anni il Mac Mini non veniva aggiornato e ora che questo è stato fatto, pare che le prestazioni ne abbiano risentito. E' proprio vero? Si, certo. I processori di nuova generazione sono meno potenti dei precedenti, il confronto tra i modelli top gamma del 2012 e gli attuali è impietoso. Questo però non sminuisce il Mini che resta, a mio parere, un'ottima scelta per lavorare con le fotografie.

Il confronto solitamente viene fatto con il fratello "tutto in uno" iMac. Il vantaggio principale è che al Mini si può abbinare un monitor esterno a propria scelta, un monitor anche più grande dell'iMac da 21,5 pollici. Escludendo i modelli base di entrambi i prodotti, quando si sale di prezzo è fondamentale scegliere o tra processore e scheda grafica decisamente più potenti o uno schermo più grande. Credo che la differenza sia tutta qui. Per un fotoamatore questo si traduce o in una maggior velocità di elaborazione delle foto o il fatto di poterle lavorare meglio, magari su un 24 pollici di ottima qualità. Ovviamente se si possiede una GigaReflex da MilleMilaMegaPixel con File Raw che pesano decine e decine di mega, non credo ci sia da pensare, meglio venderla e tornare a qualcosa di più umano. 

Sono andato sul sito Apple per giocare un po' ed ecco qui.

- iMac i5 quad core 2,7 con schermo da 21,5, 16gb di Ram, Fusion Drive da 1TB: 1.733,03€

- MacMini i5 dual core 2,6 con schermo Dell Ultrasharp da 24", 16gb di Ram, Fusion Drive da 1TB, tastiera e Mouse Apple: 1.517€  

Senza dati di test sottomano penso di poter dire che l'iMac ha il doppio della potenza di calcolo. Ma serve così tanto? Davvero non lo so. Così ad occhio direi che entrambi sono perfetti, potrebbero gestire CS6 o Lightroom senza nessun problema. Probabilmente li considereremo obsoleti dopo lo stesso numero di anni. Ma nel secondo caso ci potremmo tenere un ottimo display da abbinare ad un futuro desktop o magari ad un nuovissimo portatile. 


Mostre: La nascita di Magnum

di Fabio Foggetti


Inaugurata il 31 Ottobre, ha aperto a Cremona, la mia città, questa mostra fotografica che "racconta" le origini dell'agenzia fotografica Magnum.
In realtà, e mi dispiace dirlo, la mostra svolge il suo compitino al minimo. Non parlo da aspirante fotografo o da sedicente esperto di allestimenti, ma da semplice visitatore.
Ovviamente le fotografie di Capa, Cartier-Bresson, Chim e Rodger sono notevoli, interessanti e possono valere la visita, ma il resto lascia molto a desiderare.

Si entra e subito si viene rimandati alla biglietteria del Museo del Violino, dall'altra parte del cortile. Avrei gradito che un semplice foglio stampato sulla porta che mi informasse subito dove fare i biglietti.

Una volta dentro ho apprezzato il fatto che i cartellini al di sotto di ogni immagine sono in doppia lingua (italiano-inglese). Sfortunatamente le didascalie di introduzione dei quatto fotografi sono solo in italiano, tranne una. Ma una perché?! Davvero non so spiegarmelo se non con problemi dovuti ad un qualche tipo di ritardo. Personalmente la ritengo una figuraccia visto che non sono presenti nemmeno semplici fogli stampati sostitutivi, e magari una riga di scuse per il disagio.

Nessuna gigantografia, ah no, una, all'uscita. Poco, pochissimo sulla storia dell'agenzia Magnum. Considerato il pretenzioso titolo dell'iniziativa mi sarei aspettato qualche aneddoto, curiosità, copertine delle riviste più famose dell'epoca, magari fotografie dei nostri "eroi" nella sede (se esisteva) e cose simili. Santi numi, ma fatemi "entrare" nella storia di questa agenzia!

Al bookshop niente catalogo. Forse nel momento in cui scrivo è arrivato, forse.

Morale, per me, se avete già visto qualcosa dei quattro prestigiosi fotografi ospitati, evitate la mostra. Mi piange il cuore dirlo, ma davvero, ne vale la pena solo se siete di Cremona o di passaggio qui per altri motivi. Il biglietto cumulativo per visitare anche l'adiacente Museo del Violino invece vale i soldi che costa.